Dichiarata patrimonio dell’Unesco, Pantalica è uno dei siti più suggestivi va visitare sul territorio siracusano.
La necropoli rupestre è un sito preistorico, risalente alla tarda età del bronzo e caratterizzato da migliaia di tombe scavate nella pareti rocciose a strapiombo sulla sottostante Valle dove scorre il fiume Anapo. Offre una natura incontaminata e consente, agli amanti del trekking, lunghe camminate su vari sentieri di diversa difficoltà. Due gli accessi dai piccoli Comuni montani di Ferla e da Sortino.
Tenete in conto che la strada che conduce a Pantalica è molto suggestiva e panoramica a circa 1 ora in auto da Siracusa.
Purtroppo non è possibile raggiungere Pantalica con i mezzi pubblici.
Si possono visitare le famose necropoli rupestri che danno l’impressione di un alveare sulle pareti. Le grotticelle artificiali di una o più stanze. Al centro dell’altipiano sono visibili anche le fondamenta di quello che viene chiamato l’anaktoron, probabilmente un edificio del signore del luogo o un edificio sacro. Sebbene siano rimaste soltanto le pietre della base, queste sono dei megaliti ed è impressionante pensare allo sforzo effettuato per la costruzione da parte degli antichi siculi. Lo stile ricorda un po’ quello delle costruzioni micenee in Grecia. Lungo i sentieri di Pantalica incontrerete anche resti di epoca medievale, ad esempio delle piccole chiese rupestri di epoca bizantina. Le più famose sono quelle di San Micidiario, del Crocifisso e di San Nicolicchio in cui si vedono ancora tracce di affreschi sulle pareti. E poi i sentieri.
I principali sentieri archeologici dell’altipiano sono i seguenti:
– Ingresso Ferla: a pochi chilometri da Ferla è possibile posteggiare la macchina all’altezza della Sella di Filiporto e da lì percorrere il sentiero di mezza costa che permette di visitare il villaggio di San Micidiario, l’oratorio di San Nicolicchio, l’anaktoron ed eventualmente raggiungere la discesa al torrente Calcinara.
– Ingresso Sortino: in questo caso si scende direttamente verso il torrente Calcinara, passando accanto ad alcune tombe a grotticella artificiale e potendo ammirare la spettacolare parete con la necropoli nord. Una deviazione consente di raggiungere la grotta dei pipistrelli (chiusa per ragioni di sicurezza). Nel torrente Calcinara è possibile rinfrescarsi e poi risalire sul versante opposto, passando all’oratorio rupestre del Crocifisso ed eventualmente raggiungendo l’anaktoron con una lunga camminata.
L’altipiano di Pantalica è quasi del tutto privo di ombra, si consiglia pertanto di portare un cappellino e, soprattutto nei mesi estivi evitare le ore più calde della giornata e portare con sè dell’acqua.